Antisemitismo vecchio e nuovo

LibriAntisemitismo vecchio e nuovo

di Elena Lattes

Prosegue la pubblicazione della raccolta di articoli di Valentino Baldacci. L’ultima, edita sempre da Aska con il titolo: “Antisemitismo vecchio e nuovo”, comprende gli scritti fra il 2021 e gli inizi del 2023. Questa volta, insieme a quelli usciti su Pagine ebraiche, si possono leggere anche i suoi contributi per “La voce Repubblicana”.

Gli argomenti trattati, dunque, sono di ampio respiro e riguardano anche altre tematiche, quali: l’Islam, la mafia, la pandemia, la politica italiana e quella statunitense.

Colpisce, come nei due volumi precedenti, “Amare gli ebrei Odiare Israele” e “Ditemi, perché tanto odio contro Israele”, la ragionevolezza dell’autore, già docente di Scienze Politiche all’Università di Firenze e presidente dell’Associazione Italia-Israele della stessa città. Quasi tutte le sue riflessioni contengono un’iniziale osservazione di un determinato fenomeno, spesso accompagnata anche dalla descrizione degli aspetti emotivi suscitati in lui o nella popolazione in generale; alcuni accenni storici o geopolitici che contestualizzano o aiutano a comprendere l’evoluzione del fenomeno stesso ed infine le proprie considerazioni personali. Un esempio significativo di tale struttura potrebbe essere l’articolo pubblicato su Pagine Ebraiche il 26 agosto 2021: “Vignette a sinistra”: “È stato spesso affermato che una vignetta può avere una capacità di comunicazione simile o anche superiore a quella di un articolo di fondo (segue la descrizione di una determinata vignetta apparsa su Repubblica). Poiché l’efficacia comunicativa di una vignetta risiede in gran parte nella chiarezze e nell’immediatezza di ciò che vuole comunicare, devo confessare che in questo caso sono rimasto sconcertato e sono stato costretto a fare un lavoro di esegesi per comprendere quale era il messaggio che la vignetta voleva trasmettere. Non ci sono riuscito e questo sicuramente per mia debolezza: per altri il messaggio sarà stato chiarissimo. Vediamo di analizzare le varie parti della vignetta...”

Il titolo del libro, invece, è preso da un articolo apparso il 9 giugno del 2022 che riguarda le definizioni di antisemitismo e antisionismo elaborate dall’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance) “che, dopo aver indicata genericamente l’essenza dell’antisemitismo nell’odio contro gli ebrei, elenca una serie di esempi che chiariscono in cosa consista tale odio. Di questi undici esempi, ben sette hanno per oggetto lo Stato di Israele, mentre i primi quattro si riferiscono a forme tradizionali di antisemitismo.” Spiega Baldacci, le due diverse definizioni non indicano una contrapposizione (come oggigiorno qualcuno vorrebbe far credere), ma sono due fenomeni “caratterizzati da una continuità storica e concettuale”. Per rendere più comprensibile quest’affermazione accenna brevemente, ma in maniera esaustiva, alla nascita del sionismo e del bundismo, nonché alla Shoah e alla nascita del moderno Stato di Israele.

Il volume offre dunque un’ampia panoramica che consiste non soltanto nella varietà dei temi trattati quali la politica, la cronaca, le scienze, la letteratura, la storia e perfino lo sport, ma anche nell’estensione geografica e nelle diverse prospettive offerte: dal racconto di eventi locali, come ad esempio le intitolazioni di strade a Firenze e Livorno, agli organismi internazionali, quali l’Onu e la Corte Penale Internazionale, passando per i problemi causati dalla Cina a Taiwan, per il “fascino del comunismo caraibico”, per l’Iran, gli accordi di Abramo, il Vietnam, e per tanto altro ancora. Una ricchezza di profonde, seppur sintetiche, considerazioni che stimolano innumerevoli riflessioni su questioni che sono spesso ancora molto attuali. Peccato soltanto che, come nelle altre edizioni, anche in questo volume i mesi ebraici sono scritti al contrario (ovvero da sinistra a destra, anziché viceversa).

 

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