ArteMostra fotografica a Parigi di Hazel Carr

di Redazione

17 novembre al Centre d'Art et Culture Juive di Parigi sarà inaugurata una mostra dei dipinti di Hazel Karr, nipote di I. B. Singer, con la quale viene raccontata visivamente la famosa famiglia di scrittori. Ecco cosa si può leggere sul sito personale dell'artista

 

Sono nata a Londra. Mia madre, Lola Fuchs era la figlia dello scrittore yiddish A. M. Fuchs e mio padre Maurice Carr era il figlio della scrittrice Yiddish Esther Singer Kreitman. Quando avevo 5 anni con i miei genitori ci trasferimmo a Parigi ed è qui che io sono cresciuta. Tra i libri e i quadri. Mia madre era pittrice. Mio padre traduttore, cronista, giornalista e scrittore. Una famiglia incline all'arte.

Mi ricordo di un pomeriggio in Israele con i miei nonni materni. Una grande discussione molto animata. Raskalnikov aveva o no il diritto di eliminare la vecchia moglie inutile e cattiva!!!

 

Barzellette di famiglia comunque.

Quando avevo circa 18 anni ebbi la febbre e a letto mi annoiavo. Chiesi a Mamma di prestarmi una tela intonsa, i colori e e i pennelli. Ho dipinto il mio primo quadro e da allora non ho mai più smesso. Quadro che ho ancora, ha vissuto con me a Parigi, a Tel Aviv, a Cardiff e di nuovo a Parigi. Ho svolto anche altri lavori: sono stata attrice, in Inglese e Francese, in Yiddish e in Ebraico (Irina in "Les Trois Sœurs al Teatro di Haïfa). Sono stata anche cronista alla RFI (Radio Francese Internazionale RdT). E ho dipinto. Sempre dipinto. Ho dipinto immensi paesaggi con un animaletto solitario che vaga all'interno. E ultimamente come questo piccolo animale mi sono sentita sola. Ho voluto dunque far rivivere attraverso la pittura i miei genitori, i miei nonni, la mia famiglia. E poi la mia infanzia. In realtà per me la mia famiglia e la mia infanzia non sono passati. Ho l'impressione di una presenza continua. E sono sempre una bambina meravigliata. Sono i dipinti che condivido con voi grazie al Centre d’Art et de Culture.

 

 

Traduzione a cura della Redazione.

Si ringrazia Giovanni Albertazzi e Tre Editori per la segnalazione dell'evento e dell'articolo dell'Ansa

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