Dopo oltre 70 anni si pente

StoriaDopo oltre 70 anni si pente

di Alessandra Boga

Nella città tedesca di Detmold (Renania Settentrionale-Vestfalia) si sta celebrando il processo contro Reinhold Hanning, ex membro delle Schutz-staffeln (“squadre di protezione”) naziste, meglio note come SS, attive nel campo di sterminio polacco di Aschwitz - Birkenau. Hanning, ormai 94enne, ha confessato ed espresso parole di pentimento, di vergogna per il suo terribile passato di guardia del campo, un passato che oggi lo vede sul banco degli imputati per complicità nello sterminio di 170 mila ebrei ungheresi nel 1944. Partecipò alle fucilazioni di massa, alla selezione dei prigionieri destinati ad essere uccisi e secondo i testimoni sopravvissuti alle selezioni, era tra coloro che gestivano i forni crematori.

"Io mi vergogno del fatto di aver visto e aver lasciato commettere ciò che era ingiusto e di non aver fatto nulla contro. Mi dispiace davvero di cuore", ha detto l’ex nazista, affermando di "deplorare profondamente il fatto di essere stato membro di un'organizzazione criminale, responsabile della morte di tanti innocenti e della distruzione di innumerevoli famiglie".

Il più giovane dei testimoni presenti in aula è Justin Sonder, 90 anni. Non ha avuto paura di guardare Hanning negli occhi e con voce rotta dall’emozione ha ricordato: “Non ho parole per descrivere quello che ho sofferto. Quando si pensa che si potrebbe morire entro una o due ore si può solo impazzire. Io sono sopravvissuto a 17 selezioni”. Diciassette: c’è veramente da impazzire. Justin si è salvato perché i nazisti lo ritennero abile al lavoro.

Leon Schwarzbaum, un altro sopravvissuto che ha l’età di uno dei suoi aguzzini, parla dei forni crematori, i cui camini erano “sempre accesi vomitavano fuoco. . L’odore di carne umana bruciata era così forte che si poteva sopportare a malapena”.

Unicamente per motivi di salute e di età l’ex guardia di Auschwitz Reinhold Hanning si è visto concedere dalla corte udienze non più lunghe di due ore e rischia una pena dai 3 ai 15 anni di carcere, che difficilmente sconterà.

Il precedente processo contro un nazista è stato quello, svoltosi a Lueneburg (Bassa Sassonia)  contro Oskar Gröning, 94 anni, il contabile del famigerato campo di concentramento dove “lavorava” Hanning: sempre per ragioni d’età, Gröning è stato simbolicamente condannato, nel luglio 2015, a soli 4 anni per complicità nell’omicidio di 28060 persone. E’ stato ad Auschwitz dal 1942, quando aveva 21 anni, al 1944: classificava, valutava e registrava i beni sequestrati ai deportati - quasi tutti ebrei ungheresi nel suo caso - che avrebbero dovuto “passare per il camino”, per usare le parole della struggente canzone “Auschwitz” di Francesco Guccini interpretata anche dai Nomadi.

Oskar Gröning  è stato il primo nazista che in un processo di è mostrato pentito per aver partecipato alla Shoà – che non ha mai negato, né ha mai negato le proprie responsabilità -: “Allora avevo ventun anni, vedevo in Hitler il salvatore della Patria, nelle SS mi sentivo parte della casta scelta della vittoria. Poi non ebbi mai pace. Ora capisco la mia piena colpevolezza morale. A voi sopravvissuti e parenti delle vittime qui in aula chiedo solo perdono; se devo essere punito, giudichi Lei, Vostro Onore”.

Gröning ha anche dichiarato: “È un mio dovere, alla mia età, dire le cose che ho visto e oppormi a coloro che le negano. Ho visto i forni crematori, ho visto le fosse dove si bruciavano i corpi. Voglio che voi sappiate che queste atrocità sono esistite. Io ero lì” Ha anche scritto un libro di memorie, rilasciato diverse interviste e parlato in un documentario della BBC, contro il negazionismo.

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