Reazioni violente ad un film sugli ebrei in Egitto

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di Alessandra Boga

E’ risaputo che la maggior parte degli ebrei arabi sono stati cacciati dai loro Paesi dai musulmani, ma è un argomento tabù. Così dopo “Innocence of Muslims” ( “L’innocenza dei musulmani”), un altro film ha fatto infuriare questi ultimi, perché parla dei “Jews of Egypt”, “Gli Ebrei d’Egitto”. E’ stato presentato dal suo regista, Amir Ramsis, ad un festival del cinema del Cairo, proprio per raccontare la vita degli egiziani ebrei prima del loro allontanamento negli Anni Cinquanta. “Naturalmente” Ramsis è stato accusato di tentare una normalizzazione con il nemico di sempre, Israele, perché gli ebrei egiziani sono visti come “sionisti” da molti nel Paese.

Dal canto suo il regista si è affrettato a difendersi, affermando, su Al-Arabiya, “che quelle accuse sono assolutamente infondate” e che “coloro che pensano che il film promuova la normalizzazione non ha visto il film o lo ha analizzato molto superficialmente”. Perché “è assai ovvio che quel documentario è contro Israele e contro la normalizzazione”. Infatti, ha spiegato ancora Amir Ramsis: “Il film ha mostrato come gli ebrei egiziani fossero contro la creazione dello Stato d’Israele, prima della Rivoluzione del 23 luglio 1952 e molte istituzioni egiziane anti-israeliane sono comandate da ebrei egiziani”.

Ma le reazioni che si sono avute in Egitto nei confronti del suo film, mostrano “molti giudizi sbagliati” che gli egiziani hanno sugli ebrei, ha detto ancora il regista, perché “molte persone non distinguono tra essere ebreo, essere israeliano o sionista. Molti egiziani considerano gli ebrei automaticamente come dei nemici”. Perciò anche gli ebrei che egli ha intervistato nel documentario, alcuni che vivono ancora in Egitto, altri che si sono stabiliti in Europa, avevano paura di essere sentiti.

Ebbene, forse qualcuno dovrebbe ricordare ancora una volta agli egiziani, che l’Egitto è formalmente in pace con lo Stato ebraico (anche se con Mohamed Morsi al potere ci sono meno garanzie di prima). … E sì, che se è vero che prima di essere cacciati dall’Egitto, gli ebrei egiziani erano contro lo Stato di Israele, il loro cambiamento di vedute “forse” dipende proprio dal fatto che non sono stati fatti sentire parte della loro patria, ma soltanto “ebrei” e addirittura “israeliani” o “sionisti”. E non ci vuole un profondo conoscitore di storia per dirlo.

 

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