CronacaVandali imbrattano lo Yad Vashem inneggiando al nazismo
di Alessandra Boga
Nella notte di lunedì 11 giugno alcuni vandali hanno imbrattato di graffiti fatti con bombolette spray lo Yad Vashem, il Museo della Shoa’ a Gerusalemme, scrivendo frasi antisemite e inneggianti al nazismo.
Queste attaccavano il Sionismo ed i “sionisti”, accusandoli di essere la causa dell’Olocausto. Almeno una decina di frasi di quel tipo sono state trovate in Piazza del Ghetto di Varsavia sulle lapidi commemorative. Frasi come “Hitler, grazie per la splendida Shoa’ che ci hai organizzato. Grazie a te abbiamo ricevuto uno Stato dalle Nazioni Unite", “Se Hitler non fosse esistito, i sionisti l’avrebbero inventato”, “La leadership sionista ha voluto l’Olocausto”, “La guerra del regime sionista non è la guerra del popolo ebraico”, e ancora: “Governo polacco: non consentire piu’ lo svolgimento ad Auschwitz di cerimonie ‘commemorative’ di carattere manipolatorio”.
Tuttavia non si sospetta di arabi o musulmani fanatici, bensì di ebrei ultra-ortodossi che rigettano il moderno Stato di Israele. Infatti uno dei messaggi , scritti in un pessimo ebraico pieno di errori ortografici, era firmato “Global Haredi Judaism”: gli haredim sono proprio gli ebrei integralisti. Di quelli che vanno alle conferenze negazioniste di Ahmadinejad in Iran, per intenderci.
E’ la prima volta che un episodio del genere accade in Israele ed era peraltro “inimmaginabile”, ha dichiarato con “sbigottimento e dolore” il presidente di Yad va-Shema Avner Shalev. Egli ha sottolineato con candore che lunedì “sono stati colpiti i valori dell’unita’ nazionale, di apertura, di libertà e di tolleranza”. Già, perché la condanna del nazismo (che ha sterminato gli ebrei, ma ha anche ammazzato milioni di altri non ebrei), dovrebbe riguardare, dovrebbe unire tutti quanti nel mondo. In realtà sappiamo bene che non è così e da ben prima degli atti vandalici che hanno colpito il Museo commemorativo delle vittime ebraiche della Shoa’.
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