Il capo dell'Oxfam ammette l'errore (è un'ammissione sincera o dettata soltanto da fini econoici?)

AttualitàIl capo dell'Oxfam ammette l'errore (è un'ammissione sincera o dettata soltanto da fini econoici?)

di Alessandra Boga

Mark Goldring, responsabile della Confederazione Internazionale Oxfam contro la fame nel mondo, ha ammesso l’errore di aver sostanzialmente spinto a dimettersi, nel 2014, la famosa ex ambasciatrice, Scarlett Johansson,

contestandole il fatto di aver accettato di fare da testimonial alla pubblicità di SodaStream, un’azienda israeliana che produce bibite gassate fai da te situata a Mishor Adumim, zona industriale di Ma'ale Adumim, in Cisgiordania, considerata “territorio occupato” da parte della leadership palestinese e dei detrattori di Israele, mentre per gli israeliani è parte della storica regione della Giudea. Tuttavia Oxfam ha trascurato il fatto che SodaStream desse lavoro a cittadini palestinesi, retribuendoli con paghe più alte rispetto a quelle che avrebbero ricevuto dall’ANP. Lo aveva fatto presente la stessa attrice che, in un’intervista, aveva espressamente parlato di antisemitismo dietro agli attacchi da parte dell’Ong umanitaria.

 

Ebbene, oggi Goldring  ritiene che quella scelta nei confronti di Scarlett Johansson sia stata sbagliata, osservando che, dopo di essa, Oxfam ha perso migliaia di dollari e di donatori.

SodaStream è stata costretta a chiudere la sua fabbrica a Mishor Adumim a causa del boicottaggio dei suoi prodotti e ciò ha comportato la disoccupazione di centinaia di arabi. E’ stato aperto un nuovo stabilimento nel Negev, dove lavorano centinaia di beduini.

 

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