Israele offre assistenza sanitaria a tutti i feriti di guerra. Anche se propri nemici (pericolosi)

AttualitàIsraele offre assistenza sanitaria a tutti i feriti di guerra. Anche se propri nemici (pericolosi)

di Alessandra Boga

L’esercito israeliano ha deciso di istituire un ospedale da campo per i “ribelli” siriani al confine tra il territorio del Golan e la Siria, e ha già avviato i lavori. Lo hanno riferito fonti locali.

Una settimana fa, invece, sette soldati siriani feriti dallo scoppio di una granata, sono stati ricoverati in un ospedale israeliano e godono della massima protezione, anche dalla curiosità dei media.

Sono stati trovati dall’esercito d’Israele vicino alle recinzioni di confine sulle Alture del Golan. Uno di loro è in condizioni critiche, secondo i medici.

Nonostante le cure ai feriti, però, il ministro degli Affari Strategici israeliano Moshe Ya'alon ha dichiarato che la politica di Israele non cambia, che lo Stato ebraico non intende interferire nel sanguinoso conflitto siriano e non verranno accolti profughi siriani per ovvi motivi, ha detto anche il premier Netanyahu.

In ogni modo, sono 64 anni che Israele e Siria si trovano in stato di guerra, eppure, come lo Stato ebraico cerca di fare per quanto è possibile con i palestinesi, tenta anche di aiutare i siriani. Nonostante Bashar Al-Assad sia notoriamente un alleato dell’Iran e di Hezbollah, che vogliono distruggere quella che loro definiscono “entità sionista”, “cancro del Medio Oriente”; nonostante tra i ribelli siriani si nascondano estremisti islamici e si siano infiltrati persino affiliati di Al-Qaeda, che non sono certo meno di Assad per odio nei confronti di Israele, quest’ultimo, essendo un Paese assolutamente civile e democratico, non può esimersi dall’aiutare dei feriti. Anche se verosimilmente quei feriti e lo Stato da cui provengono, non farebbero mai lo stesso con Israele e i “sionisti”.    

 

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