Violenze islamiche e violenze antisemite in Francia

AttualitàViolenze islamiche e violenze antisemite in Francia

di Alessandra Boga

Nella mattina di Mercoledì 19 Settembre, 4 persone sono rimaste ferite in un attentato contro un supermarket kasher a Sarcelles, (Val d’Oise), un sobborgo di Parigi chiamato “Piccola Gerusalemme” per la sua numerosa popolazione ebraica. Il supermercato era affollato di gente, in vista del digiuno dello Yom Kippur della settimana prossima.

Non si conoscono ancora i responsabili dell’attacco, che ha visto una bomba incendiaria esplodere proprio all’interno dell’edificio. La Sipa, l’agenzia di stampa che ha diramato la notizia, ha parlato soltanto di “due uomini incappucciati vestiti di nero” e non più precise sono state le dichiarazioni dei leader di alcune istituzioni ebraiche.

Sconosciuto anche il movente dell’atto terroristico, ma vista la situazione di questi giorni, è impossibile non pensare a “Innocence of Muslims” (L’innocenza dei musulmani”) video americano “blasfemo” su Maometto, che ha scatenato ancora una volta l’ira islamica anche in Europa; ira che non ha risparmiato neppure Israele e gli ebrei, “amici dell’Occidente”.

E soprattutto non si può non pensare al fatto che la rivista francese “Charlie Hebdo”, questa settimana, ha ritenuto di pubblicare vignette “osé” proprio sul Profeta dell’islam: ancora una volta ci sarebbero andati di mezzo di mezzo gli ebrei (nonostante questi siano vittime delle stesse caricature, o di alcune ancora peggiori). “Charlie Hebdo”, tra l’altro, non è nuova ad iniziative “anti-islam”: nel 2005 aveva ripubblicato le famose “vignette danesi” che già avevano scatenato gli islamici, e lo scorso novembre, la sede del settimanale era stata vittima di un attentato e il suo sito piratato, dopo la pubblicazione di un numero speciale dal titolo “Sharia Hebdo”.

I media francesi sostengono che non ci sia alcuna relazione tra le vignette satiriche su Maometto e l’attentato di mercoledì al supermarket kosher, ma allora qual è il motivo?

E la Francia come si sta regolando? Mentre ha chiuso temporaneamente le ambasciate e le scuole in 20 Paesi come “misure precauzionali”, il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius ha deprecato quelle caricature (anche perché la République ha al suo interno la comunità islamica più grande d’Europa) e Dalil Boubakeour, rettore della Grande Moschea di Parigi, intende esortare alla “calma” i musulmani, la Francia non intende piegarsi, rinunciare alla sua libertà d’espressione e permettere nuovi scontri. Infatti il primo ministro Jean-Marc Ayrault ha dichiarato che sarà vietata la manifestazione prevista per sabato contro “L’innocenza dei musulmani”: “Non c’è ragione di lasciar entrare nel nostro Paese conflitti che nulla hanno a che vedere con la Francia" ha spiegato Ayrault.

Ancora più “decisi” quelli di Charlie Hebdo: “Abbiamo ricevuto in queste voci minacce e intimidazioni, ma non ci piegheremo”, afferma una delle redattrici, Zineb El-Rhazoui, tra l’altro dal chiaro nome islamico. D’altra parte, si può dissentire dall’ “opportunità” di quelle vignette, soprattutto dopo l’ondata di proteste e sangue scatenata dal video su Maometto, ma a parte il sacrosanto diritto alla libertà d’espressione, Charlie Hebdo non risparmia solitamente dalla sua “satira” nemmeno ebrei e cristiani: perché non dovrebbe essere lo stesso per i musulmani? Solo perché sono gli unici a reagire violentemente (e creando quindi paura) ?

 

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