Marocco: sempre più antisemita a causa del crescente e minaccioso fondamentalismo islamico

AttualitàMarocco: sempre più antisemita a causa del crescente e minaccioso fondamentalismo islamico

di Alessandra Boga

Secondo la TV Al-Arabiya un uomo di 42 anni è stato arrestato in Marocco e condannato la scorsa settimana a 6 mesi di carcere per aver innalzato sopra casa sua una bandiera israeliana.

Il Marocco vanta un re che si è rifiutato di consegnare i “suoi” ebrei al governo di Vichy alleato di Hitler; ha consigliere ebreo da due generazioni di sovrani e una comunità ebraica ancora consistente, rispetto al resto del mondo islamico; è stato il primo Paese arabo ad aprire un museo sulla Shoah e nel settembre dello scorso anno ha permesso la prima conferenza non negazionista del mondo arabo. Naturalmente il Marocco celebra anche la Giornata della Memoria. Eppure Israele no, neanche lì è ancora accettato.

In realtà lo scopo dell’azione dell’uomo, di nome Mohammed Jadidi, non c’entrava con lo Stato ebraico.

Egli voleva attirare l’attenzione delle autorità locali dopo che gli avevano tagliato l’elettricità e l’acqua in casa. Per tutta risposta è stato accusato di “sacrilegio” e “aver minato alla bandiera nazionale”. La sede locale di Human Rights ha definito la decisione del tribunale senza fondamento, affermando inoltre che sventolare la bandiera di una nazione straniera non minaccia affatto quella nazionale.

Questa brutta vicenda è una delle tristi conseguenze della recente elezione, per la prima volta nel “moderato” regno marocchino, di un governo integralista, dominato dai Fratelli musulmani. Un governo che ha bollato come “repressivi” quelli che lo hanno preceduto.

Re Mohamed VI ha persino concesso il perdono la scorsa settimana ad un gruppo salafita chiamato Salafia Jihadia, che era stato accusato di aver legami con violenti attacchi perpetrati da estremisti islamici.

Uno dei leader del gruppo è Hassan Kettani, che ha trascorso 20 anni in prigione, fino al suo rilascio a febbraio: “Siamo liberi grazie alla Primavera Araba” ha detto, elogiando le recenti riforme volute dal re “per evitare tragedie simili a quelle che sono accadute negli altri Paesi”, e aggiungendo che “parte della soluzione pacifica che il nostro Paese ha scelto è risolvere il problema dei prigionieri di coscienza”.

Ma se gli integralisti islamici sono prigionieri di coscienza, in quale categoria di prigionieri rientra il 18enne Walid Bahomane, condannato ad un anno di carcere per aver “violato la sacralità del re”, postando su Facebook una caricatura del sovrano, oltretutto dopo che, secondo la riforma costituzionale voluta da quest’ultimo, egli e la sua famiglia perdono quell’aura sacra che si sono attribuiti sinora? Anche qui però il “problema” è ancora la non accettazione degli ebrei e di Israele, ai quali il re sarebbe “troppo legato”: nella caricatura postata da Walid, infatti, Mohamed VI indossa una cravatta con la Stella di Davide.

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