Un muro intorno a campi palestinesi che passerà sotto silenzio perché costruito in Libano

CronacaUn muro intorno a campi palestinesi che passerà sotto silenzio perché costruito in Libano

di Alessandra Boga

In questi anni si sta dibattendo molto sulla costruzione di muri “a scopo difensivo”: ebbene, ne verrà costruito un altro. Giorni fa infatti le autorità di Beirut hanno dato ufficialmente il via alla costruzione di uno attorno ad Ain al Hilweh, il più grande campo di profughi palestinese di tutto il Libano (con oltre 120000 abitanti, aumentati dall'inizio della guerra civile in Siria), situato nel distretto di Sidone, nel sud del Paese. Tale muro, che sarà alto 4 metri, dovrebbe essere finito entro 15 mesi. Il fatto che potrebbe sorprendere, è che la decisione di costruirlo sia stata presa dalle autorità libanesi in accordo con  le varie fazioni armate palestinesi, allo scopo di limitare al campo i frequenti scontri tra queste ultime, nelle quali si sono infiltrati elementi estremisti, e l’esercito libanese. “Il muro è stato costruito al di fuori del campo e lontano dalle aree abitate, queste costruzioni servono a risolvere problemi di sicurezza”, ha provato a spiegare il generale Mounir al Maqdah, capo della sicurezza palestinese ad Ain al Hilweh . Al Maqdah però ha anche ammesso che “Le implicazioni psicologiche di questo muro saranno negative e difficili da superare”, precisando comunque che l’esercito ha accettato alcune modifiche al percorso della barriera e alle posizioni delle torri di guardia. 

 

 

Molti palestinesi si sono ribellati anche sui social, temendo appunto che il muro peggiori le loro già difficili condizioni di vita: è un timore condiviso soprattutto da coloro che risiedono a sud del campo, i quali si vedranno  la costruzione a pochi metri da casa.  Il muro è stato ribattezzato “muro della vergogna” come la barriera difensiva eretta da Israele, ma sulla scena internazionale sembra esistere solo quella e solo quella da condannare. Anche se il caso del muro ad Ain al Hilweh in Libano è l’ennesima dimostrazione che la tanto mitizzata “fratellanza araba” (o islamica) di fatto non esiste – se non come al solito quando c’è da attaccare l’Occidente o Israele –.

 

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