Cultura generaleMilano città capofila della Giornata della Cultura ebraica 2016 dedicata alle lingue
di Alessandra Boga
Domenica 18 settembre si terrà a Milano la XVII edizione della Giornata europea della Cultura ebraica, promossa della European Association for the Preservation and Promotion of Jewish Culture and Heritage (AEPJ) e di cui fanno parte l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane assieme a B’nai B’rith Europe, Red de Juderías de España – Caminos de Sefarad, Rede de Judiarias de Portugal e JECPJ France.
Il tema dell’evento quest’anno saranno “Le lingue ebraiche”: perché parliamo al plurale? Perché come “lingua ebraica” non c’è solo l’ebraico ma anche l’aramaico – la lingua del Talmud, di parte del Libro di Daniele e del Libro di Esdra e naturalmente la lingua parlata ai tempi di Gesù –, l’yiddish degli ashkenaziti, il ladino dei sefarditi, le influenze del greco e del russo, e naturalmente non possono mancare i dialetti italiani, tra cui il giudaico-romanesco, il bagitto, l’apam. Come ogni anno in questa Giornata – che nel 2016 cade nel 150° della presenza a Milano di una comunità ebraica indipendente per quanto in origine fragile, eterogenea e basata solo su contributi volontari – sinagoghe, musei e altri luoghi di tutte le Comunità ebraiche e città della penisola saranno aperte gratuitamente al pubblico con varie manifestazioni culturali, tra visite guidate, spettacoli e percorsi enogastronomici.
Questa volta all’insegna della scoperta della differenza esistente tra le lingue ebraiche. Infatti come spiega il sito dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (U.C.E.I.), riprendendo quello in inglese dell’AEPJ,” non tutti forse sanno quale sia la differenza tra ebraico antico e aramaico, o che l’ebraico si può pronunciare in molti modi diversi, che gli ebrei di Corfù parlavano un dialetto pugliese e che quelli marocchini hanno portato il loro chiamato Haketia fino al Rio delle Amazzoni”. L’ebraismo, dice ancora il sito, è una “gioiosa Babele che attraversa millenni e continenti”.
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