StoriaShoah, i sopravvissuti tramanderebbero attraverso Dna il trauma subito
di Alessandra Boga
E’ il risultato di una ricerca realizzata dall’equipe della dottoressa Rachel Yehuda al Frontiers in Endocrinology del Mount Sinai Hospital a Manhattan, New York, e pubblicato sulla rivista Biological Psychiatry.
In pratica tale studio dimostra che i discendenti dei sopravvissuti all’Olocausto rimarrebbero a loro volta traumatizzati, indirettamente, da quanto subito dai parenti, e lo si vedrebbe da alterazioni del loro Dna. Infatti è provato che lo stile e gli accadimenti della vita possono influire in qualche modo sull’ereditarietà (epigenetica).
Gli scienziati hanno scoperto mutazioni genetiche legate al deficit dell’attenzione, allo stress (scarsa produzione dell’ormone cortisolo che aiuta a difendersi da esso) e alla depressione, in 4 figli di sopravvissuti allo sterminio nazifascista, prendendo in esame 32 persone che hanno vissuto la devastante esperienza dei campi di concentramento. Ebbene, studiando il loro genoma, è stato individuato un gene collegabile appunto a questo storico abominio.
Modifiche non notevoli, ma che si è capito essere in relazione con la Shoah e con i disordini da stress da essa causati. In passato si è giunti a risultati analoghi verificando che le figlie di una donna olandese che hanno patito la fame durante la carestia in tempo di guerra, erano più a rischio di schizofrenia. Tale ricerca, chissà, può avere interessanti sviluppi per analizzare le conseguenze genetiche delle guerre dei giorni nostri.
1 commento
- da salvatore sparapano Lo intuì - come ipotesi probabilistica e riferito ovviamente a eventi diversi di un lontano passato - Sigmund Freud nel suo ultimo libro "Mosè e il monoteismo" del 1938.
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