Milano, torna

Cultura generaleMilano, torna "Jewish and the City", il Festival Internazionale di Cultura Ebraica

di Alessandra Boga

 Torna “Jewish and the City”, il Festival Internazionale di Cultura Ebraica nato lo scorso anno per iniziativa della Comunità Ebraica di Milano. Avrà luogo dal 13 al 16 settembre e avrà come tema Pesach, la Pasqua, che notoriamente celebra l’esodo degli Ebrei dall’Egitto guidati da Mosè (l’anno scorso l’argomento era stato lo Shabbat).

A promuovere l’evento ancora la Comunità, in collaborazione con il Comune e il patrocinio di molte istituzioni, dall’UCEI alla RAI, dalla Provincia di Milano a Regione Lombardia, dalla Fondazione Cariplo all’Intesa Sanpaolo (Main Partner), da Allianz e Banca Monte dei Paschi di Siena (Partner) alla Rigoni di Asiago (Food Quality Partner) e grazie al contributo speciale di sostenitori come CheSpesa.it, EI AI Kawai – Furcht, Skira, Slide, Valextra.

Pesach sarà tratta secondo tre diversi filoni: “l’Esodo e la Libertà” (libertà che può essere intesa anche come libertà dalle ideologie, quali quella del nazifascismo), “Essere straniero” e “Haggadah vuol dire racconto”.

Tuttavia il Rabbino Capo di Milano Alfonso Arbib spiega sul sito Mosaico-cem.it che “il termine Pesach secondo un’interpretazione rabbinica, può pure significare ‘bocca che parla’ “, perciò durante la manifestazione ci si interrogherà sull’uso della parola, che “da una parte può essere strumento straordinario di libertà e di espressione dei sentimenti e delle idee più profondi dell’uomo, ma d’altra parte può diventare distruttiva e manipolatoria”, dice Arbib.

I luoghi d’incontro saranno la Sinagoga Centrale, il Teatro Franco Parenti, la Fondazione Corriere della Sera, la Biblioteca Sormani (dove il Festival è stato presentato in conferenza stampa), la Cà Granda, la Rotonda della Besana e Palazzo Reale, dove si terranno numerosi incontri, mostre, concerti, lectiones magistrales, maratone di pensiero e persino laboratori per bambini.

Martedì 16 settembre alle 21.30 avrà luogo a Palazzo Reale anche “Ascolta Chagall”, una performance musicale con sette violini (il violino, strumento così caro all’artista perché suonato da suo nonno, come raccontava lui stesso nel diario intimo “Chaiei – la mia vita) che farà da colonna sonora, suonando dalle finestre dell’edificio, a una presentazione dell’opera del pittore russo di religione ebraica.

A questo Festival interviene pure la cantante israeliana Noa, a Milano l’11 settembre.

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