Addio a Mario Limentani, uno degli ultimi superstiti della Shoah

StoriaAddio a Mario Limentani, uno degli ultimi superstiti della Shoah

di Alessandra Boga

Domenica mattina si è spento all’età di 91 anni Mario Limentani, uno degli ultimi superstiti della Shoah. Lo ha annunciato la Comunità Ebraica romana, che ne "piange la scomparsa esprimendo vicinanza a tutta la famiglia".

Veneziano, si trasferì a Roma giovanissimo (era soprannominato “Il Veneziano” o “Zi’ Mario”, in romanesco). Scampato al rastrellamento del Ghetto nell’ottobre del 1943, fu catturato dai nazifascisti nei pressi della stazione Termini nel dicembre dello stesso anno assieme a un gruppo di dissidenti politici e portato a Regina Coeli. Poi “alle quattro e mezza di mattina del 4 gennaio ci diedero la sveglia, ci incatenarono cinque per cinque e ci portarono alla stazione Tiburtina”. Fu fatto salire su uno di quei famigerati treni e deportato, prima nel campo di concentramento di Dachau, poi in quello di Mauthausen. La sua liberazione avvenne il 6 maggio del ’45 con l’arrivo dei soldati americani.

La terribile vicenda di Limentani, che lo accomuna a milioni di ebrei, è stata raccontata da Grazia Di Veroli nel libro “La scala della morte. Mario Limentani da Venezia a Roma, via Mauthausen”, titolo che fa riferimento alla moltitudine di gradini (passati alla storia appunto come “scala della morte”) scavati nella roccia della collina dove sorgeva il campo e che collegavano una cava sottostante, aperta nel ventre dell'altura, dalla quale si estraeva il granito che sarebbe servito alla costruzione degli edifici del Reich. Era un modo come un altro utilizzato per uccidere i deportati, costretti ad andare su e giù da quei grandini con i massi in mano. “Ogni giorno”, raccontava nella sua biografia scritta da Grazia di Veroli, “dovevamo scendere e salire 186 gradini con blocchi di granito in testa e, se le forze ti abbandonavano e cadevi, finivi giù dal burrone. Lì morivano tutti i giorni duecento, duecentocinquanta persone”.

Limentani non mancava mai alle celebrazioni per la Giornata della Memoria, si recava nelle scuole a portare la sua testimonianza, accompagnava i ragazzi nei viaggi della Memoria in Germania e in Austria, ed era presente anche alla Sinagoga di Roma durante la visita del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che insieme all'ex presidente del Consiglio Enrico Letta, aveva partecipato alla Festa di Hanukkah.

Cordoglio per la sua scomparsa è stato espresso dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (“addolorato per la scomparsa di uno dei milioni di ebrei che subirono nel corpo e nello spirito le persecuzioni naziste e le deportazioni e uno di coloro che sopravvissero senza poter dimenticare quegli orrori”), dal Sindaco di Roma, Ignazio Marino, e dal Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. I funerali si sono svolti all’ospedale israelitico della Capitale, alla Magliana.

 

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