Vinse un concorso per il

StoriaVinse un concorso per il "bambino ariano perfetto" ma lei è ebrea, l'incredibile storia di Hessy Levinsons Taft

di Alessandra Boga

Quella di Hessy Levinson Taft è una vicenda che oggi fa davvero sorridere di soddisfazione, perché questa donna è una sopravvissuta, sopravvissuta al nazifascismo. Ci fa conoscere la sua storia il “Corriere della Sera”.

Quando Hessy aveva 6 mesi, nel 1935, sua madre Pauline, constatandone la bellezza da bambola, la portò da un celebre fotografo tedesco, Hans Ballin, perché le scattasse delle fotografie. Ma certo la signora non immaginava che una foto di sua figlia sarebbe finita sulla copertina di “Sonne ins Hause” (“Sole in casa”), la principale rivista nazista sulla famiglia, nonché su tutte le cartoline propagandistiche quale simbolo del “bambino di razza ariana perfetto”, scelta dal ministro della propaganda del Reich, Joseph Goebbels, in persona.

Nessun problema se la bambina fosse stata figlia di “ariani” e sostenitori di Hitler, ma piccola era addirittura figlia di una coppia di coniugi ebrei. I suoi genitori, Pauline Jacob Levinson, cantanti lituani, si erano trasferiti in Germania nel 1928, prima che il nazismo s’imponesse, ma poi Jacob aveva perso il lavoro all’Opera e aveva dovuto adattarsi a svolgere il mestiere di venditore porta – a – porta, e la famiglia si era trovata in situazione precaria anche dal punto di vista economico.

Resasi conto del grave pericolo, visto in quali mani era finita la foto di sua figlia, la madre di Hessy tornò dal fotografo per chiedergli di non rivelare assolutamente che la bambina fosse ebrea, ma Hans Ballin la rassicurò, dicendole di aver voluto presentare a Goebbels l’immagine della piccola “per ridicolizzare i nazisti”.

Per diverso tempo però, i genitori non fecero più uscire di casa la bimba, per timore che qualcuno potesse riconoscerla e fare la spia.

Lo ha rivelato l’oggi settantanovenne Hessy Levinson Taft (quest’ultimo è il suo cognome da sposata) in un’ intervista al settimanale tedesco “Bild”. Nel 1938, anno delle leggi razziali, il padre della più bella bambina ariana che in realtà era ebrea venne arrestato dalla Gestapo, ma fu liberato quasi immediatamente grazie all’aiuto di un amico e la famiglia dovette per forza fuggire dalla Germania. Tornò in Lettonia e da lì si trasferì a Parigi, ma grazie alla Resistenza francese, riuscì a uscire dal Paese quando questo fu occupato dai nazisti. I Levinson arrivarono a Cuba ed emigrarono definitivamente negli Stati Uniti nel 1949.

Hessy è diventata professoressa di chimica a New York e si è costruita una propria famiglia, ma non potendo naturalmente dimenticare il suo passato, ha voluto presentare la sua celebre foto di quando aveva sei mesi e che era piaciuta ai nazisti, allo Yad Vashem, il Museo della Shoah a Gerusalemme. “Questa per me è una piccola rivincita”, ha spiegato.

 

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