Il viaggio di Fanny: un nuovo film sulla Shoah nel Giorno della Memoria

CinemaIl viaggio di Fanny: un nuovo film sulla Shoah nel Giorno della Memoria

di Alessandra Boga

E’ in arrivo nei cinema italiani il film Il viaggio di Fanny, della regista francese Lola Doillon  dedicato alla Shoah. Sarà nelle sale il 26 e il 27 gennaio in occasione del Giorno della Memoria 2017. Premiato al Giffoni Film Festival per ragazzi, è ispirato ad una storia vera, quella dell’ebrea francese Fanny Ben-Ami, oggi 86enne: a 13 anni, durante l’occupazione del suo Paese nel 1943, Fanny viene mandata in colonia in montagna, ma dovrà scappare dai rastrellamenti verso la  Svizzera con i compagni. Praticamente sarà lei a guidarli: da sola, senza l’aiuto dei grandi.

E’ un racconto fatto con gli occhi dei bambini di fronte all’orrore e permetterà ai più giovani di avvicinarsi alla conoscenza di una delle pagine più nere della storia contemporanea. Il film è distribuito dalla Lucky Red, che lo proietterà anche al mattino per le scolaresche con uno sconto. Per informazioni è possibile chiamare il numero verde 800-050662 o scrivere all’indirizzo scuole@luckyred.it.

Fanny aveva già scritto un libro autobiografico per ragazzi nel 2011 e adesso spiega così il film: “E’ un messaggio contro l'antisemitismo e l'odio, un odio che oggi vediamo ritornare dappertutto. Desidero che il mio messaggio venga compreso, affinché alcune cose non si ripetano. Viviamo in un'epoca molto fragile, da ogni parte si levano voci che ricordano moltissimo quelle che si sentivano allora. Questo è molto pericoloso, anche per coloro che non sono ebrei. Perché dopo gli ebrei, andranno in cerca di altri bersagli". Per quanto riguarda specificamente gli ebrei francesi, invece, molti in questi anni se ne sono andati perché non si sentivano protetti dalla République e hanno cercato  rifugio in Israele. Un rapporto del ministero della Diaspora israeliano, discusso in sede di governo il 25 gennaio 2015, rivelava che nel Paese si era registrato un aumento del 100% di antisemitismo, soprattutto di matrice islamica e in particolare dopo la Guerra a Gaza del luglio-agosto 2014 (400%). Il primo ministro dello Stato ebraico aveva definito la Francia di oggi “la nazione più pericolosa per gli ebrei”. La situazione è ancora allarmante.

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