Eros Ramazzotti a Tel Aviv

ArteEros Ramazzotti a Tel Aviv

di Alessandra Boga

 

Ramazzotti, che è uno dei cantanti italiani più famosi all’estero, farà tappa nella città israeliana – accompagnato da uno staff di 35 persone – il 30 aprile prossimo durante il suo tour internazionale intitolato “Perfetto”.

La notizia è stata annunciata martedì 5 gennaio in una conferenza stampa tenutasi proprio a Tel Aviv , durante la quale è stato mostrato un breve videomessaggio dell’artista, che dice: “Shalom Tel Aviv. È la prima volta che vengo in Israele. Sono molto felice... È il 30 aprile. Ciao".

Il concerto avrà luogo Palasport Menorah. Da martedì sono stati messi in vendita 7.000 biglietti a prezzi abbordabili e altri 600 per i posti migliori.

Le fans israeliane di Eros Ramazzotti sono già in fibrillazione e si apprestano a riservargli una calorosissima accoglienza. Due organizzatori dell’evento, Guy Besser e Shay Mor Yossef, si sono detti  "lieti di portare artisti di spicco in Israele, in questo periodo delicato", in cui infuria la cosiddetta “Intifada dei coltelli” contro comuni cittadini e soldati israeliani. La tensione è talmente alta e la paura che si respira è tale, che lunedì sera, ad Atene, numerosi passeggeri israeliani del volo  928 Atene – Tel Aviv della compagnia greca Aegean Airlines, hanno impedito per due ore la partenza del velivolo pretendendo che due passeggeri arabi – uno di cittadinanza israeliana e l’altro con permesso di soggiorno in Israele – scendessero a terra per motivi di sicurezza. La compagnia ha ringraziato questi ultimi per aver acconsentito a lasciare l’aereo e ha offerto loro il pernottamento di una notte in albergo. L’episodio ha fatto scoppiare un caso politico in Israele.

Un altro fatto eclatante è accaduto in Egitto, dove venerdì 7 gennaio – giorno del Natale ortodosso – da un corteo formato da sedici membri della Fratellanza Musulmana – ora fuori legge –, che protestavano contro il presidente Abdel-Fattah El-Sisi nell’approssimarsi del quinto anniversario della rivoluzione del 25 gennaio, è stato lanciato un ordigno  contro un bus di turisti israeliani – arabi, tra l’altro – davanti ad un hotel nei pressi delle Piramidi di Giza, a sudovest del Cairo. Danneggiate la facciata dell’albergo e del pulmino, ma non vi sarebbero feriti. In principio i media locali avevano parlato di un attacco a colpi di arma da fuoco, poi è emerso che si trattava di una bomba. Uno degli aggressori è stato arrestato, un altro è riuscito a fuggire.

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