ArteTerezin, artisti tra le ceneri
di Aldo Astrologo
Siamo stati invitati da "Lazio in scena, casa dello spettacolo" ad assistere al Teatro Vittoria alla rappresentazione di: Terezin, artisti tra le ceneri.
Per chi non lo ricordasse Terezin è una cittadina ex fortezza a circa 80 chilometri da Praga. In questa cittadina, svuotata degli abitanti, i nazisti concentrarono - in questo campo di passaggio - dal 1941 al 1945 circa 144.000 ebrei ma la maggior parte di loro erano ebrei
"particolari". Infatti vi erano artisti, musicisti, scienziati, diplomatici, giuristi e letterati. Solo per questo Terezin meriterebbe di essere ricordata e
perchè all' interno di questo campo di concentramento particolare ci fu un grande fermento artistico con 100 opere musicali originali, migliaia di disegni realizzati dalle centinaia di piccoli allievi, concerti, spettacoli, conferenze, mostre, ecc.
Inoltre è in questo luogo che i nazisti costrinsero gli ebrei a lavorare per mostrare alla Croce Rossa una realtà non corrispondente al vero, cioè
mostrarono una città normale dove la popolazione si dedicava alle attività di tutti i giorni, anzi produssero anche un film-falso- dove tutti erano contenti e il titolo era: "Hitler dona una città agli ebrei"...Chiaramente finito il film finirono quasi tutti alle camere a gas.
Detto questo dobbiamo parlare del lavoro e sinceramente non si possono che fare i complimenti a tutti.Alla drammaturgia scritta da quattro ex allievi,
al testo scritto da altri undici allievi, frutto di documentazione e ricerca su fatti storici, e soprattutto agli interpreti che hanno dimostrato una padronanza
scenica di buon livello.Non vogliamo dimenticare tutti i tecnici e tutti gli esperti che hanno messo in campo le loro competenze e la Regione Lazio ed altri che l'hanno patrocinato.
Personalmente ho notato delle bellissime voci e il rammarico è stato di non capire la lingua.
Il pubblico ha apprezzato il lavoro ,l' interpretazione ed ha calorosamente applaudito con convinzione;l ' augurio è che simili eventi vengano maggiormente sostenuti per dare vita e lavoro all'arte per una migliore conoscenza del prossimo.
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