Cantante di Gaza che inneggia alla distruzione d'Israele spopola in un concerto in una città israeliana

ArteCantante di Gaza che inneggia alla distruzione d'Israele spopola in un concerto in una città israeliana

di Alessandra Boga

A beneficio di quanti considerano Israele uno “Stato di Apartheid” o lo paragonano addirittura al Terzo Reich, sul web è circolata in questi giorni una notizia “carina”, che vale la pena riproporre per dimostrare quanto ciò non corrisponda alla realtà.

Il 27 aprile scorso, a Nazareth, ha potuto esibirsi il giovane cantante palestinese Mohammed Assaf, trionfatore a giugno del celebre programma televisivo “Arab Idol” e proveniente nientemeno che dal campo profughi di Khan Younis, a Gaza. Il concerto ha registrato il tutto esaurito, con oltre 10.000 spettatori.

Si potrebbe osservare che Nazareth è nota come la “capitale araba d'Israele” perché ospita la più grande comunità araba del Paese, ma ovviamente fa sempre parte di Israele.

L’evento è stato possibile non solo nonostante Mohammed Assaf sia di Gaza, ma abbia anche espresso in altre occasioni sentimenti anti-israeliani. Nel suo concerto negli Stati Uniti dell’ottobre scorso, al quale partecipava anche in veste di ambasciatore speciale al United Nations Relief and Works Agency (UNRWA) dopo esservi stato nominato dal presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas,  Assaf non ha mancato di stigmatizzare “l’occupazione israeliana” e in un’intervista alla CNN ha raccontato le difficili condizioni politiche e economiche del campo in cui è cresciuto “per via dell’occupazione”.

Già durante “Arab Idol” il cantante aveva dichiarato che gli arabi in Israele hanno “sofferto l’occupazione” per più di 60 anni, riferendosi non alla vittoria israeliana del 1967 nella Guerra dei Sei Giorni (“naksa”, la “sconfitta” araba), ma alla nascita stessa dello Stato d’Israele nel 1948 (“nakba”, la “catastrofe” per gli arabi).

Egli ha addirittura dedicato la sua performance alla manifestazione canora, ai “martiri” palestinesi, termine che solitamente si attribuisce ai terroristi suicidi.

Infine ha dichiarato che città come Akko, Haifa e la stessa Nazareth, dove si è recentemente esibito, si trovano “nella mia terra di Palestina”.

Un movimento politico sionista, “Im Tirtzu”, ha cercato di impedire l’esibizione di Mohammed Assaf in Israele, ma il sindaco di Nazareth, Ali Salem, arabo, ha risposto che il cantante è stato invitato il 27 aprile nella città arabo-israeliana “solo per considerazioni artistiche”. “L’aspetto politico non è il solo aspetto di cui canta. Lui non è venuto per liberare la Palestina”, ha aggiunto il primo cittadino Salem e anzi, la performance del talentuoso artista arabo aiuterebbe a migliorare i rapporti tra lo Stato ebraico e i propri vicini. “Anche le sue canzoni che hanno contenuto nazionalistico sono legittime, perché egli esprime il suo amore per la sua terra”, ha concluso l’ufficio del sindaco.

Quanti cantanti israeliani (ed ebrei) possono entrare ed esibirsi liberamente Territori Palestinesi e in particolare a Gaza?

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