Imballaggi alimentari innovativi all'Università Ebraica di Gerusalemme

CuriositàImballaggi alimentari innovativi all'Università Ebraica di Gerusalemme

di Traduzione a cura di Marcello Hassan

Imballaggi alimentari innovativi che impediscono la formazione di biofilm batterici sono stati sviluppati all'Università Ebraica di Gerusalemme [1]. Questa innovazione è stata ricompensata con il premio Kaye per le invenzioni che presentano un alto potenziale commerciale. I ricercatori si aspettano delle ricadute economiche molto importanti per questo nuovo sistema di imballaggio che è il primo a proporre una soluzione efficace per lottare contro questi biofilm difficili da sradicare.

 

Batteri e industria agroalimentare

 

Mangiare cinque porzioni di frutta e verdura al giorno è raccomandato nel quadro di un'alimentazione sana ed equilibrata. Sì! Ma a volte il prezzo da pagare per questo pieno di vitamine, oligoelementi e antiossidanti è un'infezione alimentare causata dalla presenza di microorganismi patogeni.

Numerosi microorganismi come i batteri aderiscono infatti al prodotto ed al suo imballaggio formando una struttura più o meno complessa chiamata "biofilm". Questa è molto difficile da distruggere. Ciò che pone un importante problema all'industria agroalimentare, è che deve fare in modo che i prodotti venduti non siano nocivi per i consumatori. Molto denaro è stato dunque investito per trovare nuovi materiali che permettano di lottare efficacemente contro i biofilm batterici.

 

Impedire la comunicazione batterica per lottare contro la formazione dei biofilm

 

I batteri sono capaci di comunicare tra loro in molti modi. Possono in particolare secernere segnali molecolari che gli permetteranno di conoscere il loro quorum, cioè la loro densità in una regione data (2). Questa forma di comunicazione è importante per la regolazione e formazione dei biofilm batterici. Infatti, quando i batteri individuano una densità sufficientemente importante, attivano una catena di reazioni che conducono all'adesione dei batteri dell'imballaggio e alla formazione del biofilm.

L'idea di partenza dei lavori intrapresi dal gruppo del professore Doron Steinberg dell'Università Ebraica di Gerusalemme è stata quella di trovare una molecola capace di impedire la comunicazione batterica perturbando la produzione o il riconoscimento di questi segnali molecolari.

 

Una nuova molecola ed un premio

 

Quest'idea ha condotto il gruppo israeliano ad utilizzare una molecola, chiamata TZD, che è risultata capace di interferire con la formazione di biofilm batterici e fungini. Più interessante ancora: questa molecola è stata integrata con successo ad imballaggi alimentari come i cartoni ondulati (molto utilizzati per il trasporto ed il magazzinaggio della frutta e verdura) o gli imballaggi di plastica, cosa che permetterà una protezione ottimale dei prodotti freschi prima del consumo.

 

Questo risultato ha valso a Michael Brandwein, studente nell'ambito del gruppo del professore Steinberg, di ricevere il premio Kaye, consegnato l'11 giugno scorso all'Università Ebraica di Gerusalemme. Creato nel 1994 da un industriale inglese, questo premio ricompensa gli scienziati e studenti dell'università ebraica per aver inventato metodi innovativi con un forte potenziale commerciale nel settore farmaceutico.

 

Successo commerciale all'orizzonte

 

Gli imballaggi che incorporano la molecola TZD sono già stati oggetto di un brevetto depositato da Yissum, la società di valorizzazione tecnologica dell'università ebraica, ed un partenariato è stato firmato con l'impresa B.G. Tech del kibbutz Beit Guvrin per la loro commercializzazione. I ricercatori si aspettano ripercussioni economiche considerevoli, tanto più che si tratta della sola soluzione che esiste sul mercato per questo tipo di necessità. Inoltre, gli imballaggi “TZD„ potranno anche essere venduti agli agricoltori per proteggere i loro raccolti, i quali perdono una considerevole quantità ogni anno a causa di contaminazioni batteriche.

 

[1] "Invention that prevents food packaging contamination wins Kaye Innovation Award for Hebrew University student", université hébraïque de Jérusalem, 18 juin 2014 - http://new.huji.ac.il/en/article/21899

[2] http://fr.wikipedia.org/wiki/D%C3%A9tection_du_quorum

Rédacteurs : Dr Anne Fages, Volontaire internationale chercheuse à l'Institut Weizmann

 

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