Wheeldo, la start-up israeliana che permette ai dipendenti d'azienda di giocare

CuriositàWheeldo, la start-up israeliana che permette ai dipendenti d'azienda di giocare

di Alessandra Boga

Israele può essere considerata la terra promessa dell’innovazione tecnologica, visto il numero di invenzioni e scoperte che qui nascono. L’ultima novità partorita in seno allo Stato ebraico, è Wheeldo, una Start-up che permette di far “giocare” i dipendenti delle aziende. Il termine “gioco” non deve essere ritenuto infantile e incompatibile con quello di “lavoro”, dal momento che in ogni uomo, come si suol dire, c’è sempre un bambino. Così, come il gioco contribuisce allo sviluppo fisico, sociale e creativo dei più piccoli, può avere gli stessi benefici anche su un adulto, permettendogli letteralmente di “lavorare” meglio.

Wheeldo, con base a Tel Aviv, ha creato una piattaforma in cui alcuni giochi per bambini sono stati adattati al mondo degli adulti, al mondo del lavoro. Questa piattaforma servirà anche come forum di condivisione tra colleghi. Il prodotto verrà lanciato presto. Sei grosse aziende internazionali, tra cui Amdocs e Intel, lo utilizzano già.

Wheeldo fornisce oltre 7 giochi differenti, come indagini interne e lezioni per imparare a vendere un prodotto in equipe, permettendo di comprendere le dinamiche relazionali tra dipendenti, persino quando si trovano a lavorare in diverse parti del mondo. Il manager deve scegliere il gioco che ritiene più utile alla sua azienda, scaricarlo sulla piattaforma e inviarlo ai dipendenti della società. “E’ un programma di facile utilizzo”, ha spiegato il suo ideatore, Irad Eichler, a NoCamels.com, il portale dell’Innovazione israeliana. “Non fa perdere molto tempo e si può anche iniziare a pensare alla scelta dei giochi prima che il programma inizi. E’ l’occasione perfetta per partecipare per la prima volta alla progettazione del contenuto di un gioco”.

E’ come giocare a scalare una montagna virtuale: il giocatore risponde a una domanda e, per ogni risposta corretta, guadagna un punto e può suggerire altre domande ai “compagni di gioco”, fino ad arrivare “alla vetta della montagna”. Si può anche impostare il tempo, i giorni in cui giocare.

Alla fine di ogni “partita”, l’azienda riceve un rapporto sulle statistiche sul numero dei dipendenti, la frequenza con cui i dipendenti giocano e i punteggi di ciascuno; inoltre la ditta viene a conoscenza di informazioni più complesse, come le relazioni tra i dipendenti (illustrate da schemi e diagrammi), e da ultimo dei dati grezzi riguardanti il gioco. Secondo Irad Eichler, farli “giocare”, è un modo per mantenere alta la motivazione dei dipendenti e l’azienda ci guadagna.  

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