Stragi e deportazioni nazifasciste: per la giustizia e contro l'ambiguità

CronacaStragi e deportazioni nazifasciste: per la giustizia e contro l'ambiguità

di di Aldo Astrologo

Recentemente si è svolto a Palazzo Madama un convegno a cui non si è dato il giusto risalto. Si è parlato di stragi e deportazioni nazifasciste per la giustizia e contro l'ambiguità. Dopo un breve saluto, la Presidente del Senato, l’On. Cavallati, ha ribadito che non bisogna ripetere sottovalutazioni sul razzismo e sull'antisemitismo per non ricadere in vecchi errori, ma anzi scoprire e denunciare altre stragi.

Ha poi preso la parola, come moderatore, il Presidente della Corte Costituzionale, Domenico Gallo, che ha ricordato come nell'anno 1994 si scoprì il cosiddetto "armadio della vergogna". Da lì furono intraprese azioni giudiziarie, visti nuovi documenti e ci sono stati numerosi procedimenti civili per dare un risarcimento ai parenti delle vittime. I giudici civili furono autorizzati a proseguire nelle loro azioni finché nel 2012 l'Italia non "subì" uno stop dovuto alla Germania. Ha proseguito sulla stessa linea Tullio Scovazzi, Docente all' Università di Milano-Bicocca per indicare che l'Italia non ha l'autorità per chiedere più nulla alla Germania, anche se ci si può rivolgere alla Corte Internazionale di Giustizia. In ogni caso non ci può essere ambiguità tra immunità e non immunità. Il concetto è stato più chiaramente espresso in seguito da un altro relatore. Viene invitata a pronunciarsi la senatrice Liliana Segre. Il suo intervento si è basato sull'indifferenza. Ha ricordato che all'epoca i vicini di casa spingevano fuori gli ebrei; c'era indifferenza verso di loro, non solo dei compagni di scuola ma di tanti. "Come hanno fatto i capi di Stato, i governanti, i religiosi a tacere? E come fanno ancora verso tante situazioni terribili a tacere?" Ha ricordato anche lei il famoso "armadio della vergogna" contenente ancora tante stragi da scoprire e denunciare. Tuttora c'è indifferenza e perfino le pietre d'inciampo danno fastidio. Non bisogna rovinare i buoni rapporti con la Germania, vedi Pribke, che qualcuno ha definito un eroe perché "ha ubbidito agli ordini", anche se uccidendo e facendo uccidere 335 persone alle fosse Ardeatine ha ecceduto di "zelo". Oggi si ricordano superstiti e carnefici. Perché? Quando saranno morti tutti ci sarà solo una riga nel libro di storia e poi non ci sarà nemmeno quella! Chiaramente, in base alla sua esperienza, la Segre è pessimista. La parola è passata quindi al Prof. Giuseppe Tesauro della Corte Costituzionale che ha precisato: "I giudici di uno Stato non possono essere giudicati da giudici di un altro. Questa è la realtà, quindi c'è una immunità della giurisdizione. Si cominciò però da altri giudici, all'inizio del 1900, a vedere quando uno Paese agiva come privato e ad ipotizzare dei cambiamenti. La Germania, come Stato, ha ammesso le sue responsabilità per le atrocità naziste e nel 2008 a Trieste vi furono rimborsi dati dalla Germania all'Italia ma la stessa impose al nostro Paese anche di non risarcire i danni alle vittime-". Non volevano un precedente di rimborso perché la Germania aveva fatto molte più vittime russe. Esempio anche dei prigionieri di guerra italiani, poi non più considerati prigionieri di guerra. C'era quindi una differenza di giudizio a seconda se lo Stato si comportava da Stato o da privato, violando i diritti fondamentali dell'uomo. La Corte Internazionale sulla giustizia ha ricevuto delle critiche considerando che, per esempio nei bombardamenti, è stata calpestata la dignità della persona perché c'è stata l'immunità. Ha terminato il giro dei relatori il magistrato Luca Baiada che, letteralmente, si è scagliato contro la Germania e contro il potere e le ragioni di Stato. Ha affermato che è importante che coloro che hanno i segni delle torture incontrino i persecutori. Con esempi ha voluto mostrare la "bestialità" e l'orrore del nazismo. Ha ricordato il libro famoso di Beltrand Russel "Il flagello della svastica", l' arresto e la deportazione degli anziani ebrei dell'ospizio di Venezia e si è chiesto perché non li fucilarono subito ma li portarono a morire a migliaia di chilometri nelle camere a gas. Ha anche ricordato i 600.000 militari italiani deportati perché non aderenti alla Repubblica di Salò. Per lui, lo Stato deve pagare e il traguardo sarà quando la Germania pagherà! Ha elencato alcune sentenze e passando a vicende attuali, ha sottolineato che per gli U.S.A. non esiste il concetto di immunità per il terrorismo e ha pesantemente accusato l'avvocatura italiana. Ha dichiarato che alcune decisioni sono per linea governativa e che l'avvocatura italiana favorisce come per esempio l'Iran e Hamas. Per quanto riguarda l'”armadio della vergogna”, sarebbe opportuno chiedere notizie a Berlino perché l' Italia non le chiederà. Parlando di prescrizioni, per Baiada, sui crimini non c'è prescrizione.

Esiste il diritto al giudice: rispetto dei diritti fondamentali e dei diritti umani che sono,dignità giustizia e libertà. È stato chiesto se qualcuno volesse concludere con una citazione e la senatrice Segre ha dichiarato che bisogna operare secondo coscienza e non essere indiffeenti e il Presidente Gallo ha sottolineato che bisogna alleviare le sofferenze delle vittime. Si è chiuso così un convegno dove l'uomo ha fatto una misera figura e l'Italia non ha ancora fatto un esame di coscienza.

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