Vercelli e Gaza, due notizie apparentemente distanti, se non fosse per l'antisemitismo

CronacaVercelli e Gaza, due notizie apparentemente distanti, se non fosse per l'antisemitismo

di Alessandra Boga

Apprendiamo da “Pagine Ebraiche” che  Il Tribunale di Vercelli ha deciso ieri, giovedì 25 maggio, di assolvere in primo grado dall’accusa di “incitamento all’odio razziale” Alessandro Jacassi, 44 anni, e Sergio Caobianco, 30, che nel luglio 2014, nel periodo della guerra a Gaza, avevano appeso sul cancello della sinagoga cittadina in Via Foa uno striscione con scritto "Stop bombing Gaza", "Free Palestine" e "Israele Assassini". La Comunità ebraica vercellese non ha ancora deciso se impugnare o meno la sentenza, ma intanto la presidente Rossella Bottini Treves ha affermato che “il gesto è ritenuto grave anche solo perché possibile oggetto di pericolose strumentalizzazioni. Riteniamo, infatti, che il tempio israelita sia un luogo sacro ed inviolabile, e quindi sarà nostro compito tutelarne, anche con il prezioso supporto della Questura locale, la sua integrità, la sua sicurezza e, conseguentemente, denunciare qualsiasi tipo di oltraggio si dovesse verificare in futuro". Un gesto come questo non lascia dubbi sul fatto che l’antisionismo è di fatto antisemitismo e non un mero atteggiamento politico, poiché se così fosse stato, quello striscione sarebbe stato affisso non sul cancello di una sinagoga, che è un luogo di culto ebraico, ma sul cancello dell’ambasciata israeliana.

Intanto si viene a sapere dal sito RightsReporter.org, che il presidente palestinese Abu Mazen ha chiesto di tagliare del 50% la fornitura di energia elettrica a Gaza, governata dai “rivali” di Hamas. A tale richiesta si è opposto il Ministro israeliano dell’energia e delle infrastrutture Yuval Steinitz, il quale ha affermato di non prendere ordini da Abu Mazen contro la popolazione della Striscia, quando il leader della ANP deve ancora ad Israele un’ingente somma per la fornitura dell’energia elettrica a Gaza e in Cisgiordania. Piuttosto, ha detto Steinitz, bisognerebbe tagliare l’energia a Ramallah e in Cisgiordania, ma Gaza ha già dovuto far fronte a diversi tagli, sempre su richiesta di Abu Mazen. Quest’ultimo avanza queste richieste non solo per colpire Hamas, ma anche per colpire Israele, accusandolo poi di infliggere sofferenze a Gaza. Dunque, né quest’ultima né la Cisgiordania pagano Israele, dalla quale dipendono quasi completamente per le forniture di energia e acqua, ma Abu Mazen ha grandi disponibilità di soldi per elargire vitalizi i terroristi palestinesi. Che cosa ne dicono i due antisemiti oggi assolti dal tribunale di Vercelli?

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