CronacaIsraAID vince il premio Muhammad Ali per il suo impegno umanitario in tutto il mondo
di Alessandra Boga
L’organizzazione non-governativa israeliana, nella persona del suo direttore operativo Navonel Glick, cittadino canadese-israeliano di soli 29 anni, riceverà il riconoscimento intitolato al pugile afroamericano simbolo dei diritti civili scomparso il 3 giugno scorso, durante l’annuale cena di gala che si terrà il prossimo 17 settembre all’Ali Center a Louisville (Kentucky), città dove il campione nacque il 17 gennaio 1942.
L’IsraAID si occupa di fornire di emergenza salva-vita e soluzioni durature a popolazioni colpite da calamita naturali come i tornado in Oklahoma, epidemie e situazioni post-conflitto come quelle dei migranti e richiedenti asilo per esempio sull’Isola di Lesbo (foto). Dal 2015 ha risposto alle crisi presenti in 38 Paesi e ha programmi in corso in 20 Paesi.
Perciò il centro istituito nel 2013 in onore di Muhammad Ali ha deciso di premiare Navonel Glick – con altri cinque giovani sotto i 30 anni – con il riconoscimento che considerata i sei principi di base della leggenda del pugilato: fiducia, convinzione, dedizione, dare, rispetto e spiritualità.
Glick ha aderito alla ong umanitaria con sede a Tel Aviv nel 2011, dopo diversi anni di attività sociali in Nepal. Ha condotto missioni in luoghi disastrati del mondo come le Filippine, il Kenya, la Sierra Leone, Haiti, e l’Iraq. Il giovane, alla notizia che aveva ricevuto un premio per tutto questo, ha parlato di “onore incredibile” e di “un sogno che si realizza” nell’ “essere associato in qualche modo all’incredibile Muhammad Ali, che ha fatto così tanto e ha letteralmente scosso il mondo con la pura forza del suo impegno e dei suoi valori”. Infine ha auspicato che “questo premio continui a portare maggiore attenzione ad alcune delle molte crisi umanitarie che stanno andando avanti in tutto il mondo e spronerà le persone ad aiutare”.
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