La continua collaborazione israeliana per salvare i bambini palestinesi

CronacaLa continua collaborazione israeliana per salvare i bambini palestinesi

di Alessandra Boga

E’ senza dubbio una piccola grande vittoria che israeliani e palestinesi si mettano a collaborare per un progetto. “Vittoria” è anche il significato di Intisar, il nome di una bambina palestinese di 9 anni che quando ne aveva cinque ha contratto un epatoblastoma, un tumore al fegato, e ha dovuto recarsi a Roma per le cure (nella foto, Intisar due anni fa insieme all’ex vicesindaco di Roma Sveva Belviso, ndr).

Ora, fa sapere “Il Corriere della Sera”, la piccola di Gaza è tornata nella Capitale assieme al padre per completare queste cure e operatori sociali palestinesi hanno unito i loro sforzi a quelli di alcune famiglie israeliane che hanno finanziato il viaggio. Insieme c’è anche l’Onlus A.N.G.E.L.S. (Associazione Nazionale Giovani Energie Latrici di Solidarietà), la cui portavoce, Benedetta Paravia, ha commentato: “La solidarietà verso i bambini sofferenti è straordinaria: due popoli in guerra non impediscono alle persone di buona volontà di fronteggiare casi umani, anche se della parte avversa”.

Dopo le prime cure chemioterapiche al Policlinico Umberto I e dopo otto mesi di permanenza a Roma, ha raccontato Paravia, ad Intisar è arrivato il fegato compatibile. Tuttavia a seguito del trapianto, avvenuto presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, si è presentata una recidiva sul fegato nuovo e la bambina ha dovuto essere sottoposta ad un secondo intervento di rimozione delle cellule tumorali.

Ora mancano i controlli di rito presso il reparto di Oncologia pediatrica dell’Umberto I diretto dalla professoressa Anna Clerico, ma Intisar è ormai guarita. “Vorrei ringraziare la Sapienza Università di Roma, la Direzione Sanitaria del Policlinico Umberto I ed il reparto Oncologia pediatrica per l’accoglienza alla bambina; le famiglie che hanno contribuito economicamente al viaggio ed alla permanenza nella Capitale, le autorità israeliane ed il Consolato Italiano a Gerusalemme ed i media che ci aiutano costantemente a divulgare il nostro operato”, ha concluso la portavoce dell’ A.N.G.E.L.S.

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