Ucraina: comunità ebraica a rischio. Ancora una volta

CronacaUcraina: comunità ebraica a rischio. Ancora una volta

di Alessandra Boga

Nell’incandescente situazione ucraina, anche gli ebrei (circa 200.000 persone, che costituiscono una delle comunità ebraiche più grandi al mondo) hanno paura. Paura del ritorno dell’antisemitismo, che si è effettivamente registrato in questo periodo con atti vandalici nei cimiteri, nelle case dei cittadini ebrei e contro la Sinagoga di Giymat Rosa, vicino a Zaporizhia, a circa 250 chilometri a sud-ovest di Kiev, che è stata bersaglio di bombe molotov sganciate da ignoti. Un'altra è stata sporcata con scritte antisemite.

In realtà si tratta di zone dove l’odio nei confronti degli ebrei è secolare (sebbene essi vivano da oltre un millennio in Ucraina), ma lo sta riportando in auge il partito Svoboda, di estrema destra, ultranazionalista e neonazista, che dal 2012 detiene il 10% dei seggi in Parlamento ed è appoggiato da diverse organizzazioni sulla stessa lunghezza d’onda in tutto il Paese. Yaakov Dov Bleich, uno dei due rabbini capo di Kiev e dell’Ucraina, ha reso noto che anche l’ex presidente Viktor Yanukovich lo finanziava.

La verità”, ha spiegato una settimana fa in un articolo di Fiamma Nirenstein per “Il Giornale” Edward Dolinsky, direttore generale del Comitato Ebraico dell'Ucraina, “è che ogni ebreo in Ucraina, a Kiev, a Odessa, e anche in Crimea” (che ieri ha dichiarato la secessione per unirsi di fatto alla Russia), “si sta chiedendo se non sia il caso di emigrare in Israele. Compreso io stesso”. 

Già negli Anni Novanta”, ha reso noto Fiamma Nirentestein, “350mila ebrei ucraini sono diventati cittadini israeliani. Adesso ne sono rimasti fra i 300 e i 400mila, di cui 15mila circa in Crimea” (dove però l’antisemitismo non è mai stato molto elevato).

Tuttavia secondo Dolinsky e il presidente del Comitato Ebraico locale, il parlamentare Oleksandr Feldman, Israele non si preoccupa a sufficienza degli ebrei ucraini (anche se ce ne sono nove ricoverati in un ospedale israeliano dopo la rivoluzione, pare che nessuno pensi a pagare le loro spese); ciò perché Israele avrebbe troppo timore di indispettire Putin, dal quale certo gli ebrei ucraini non si sentono e non vogliono essere protetti (anzi, hanno partecipato come gli altri cittadini ucraini alle manifestazioni che hanno portato alla fuga del presidente filo-russo Yanukovich).

Insomma, molti di loro pensano di emigrare in Israele perché “presi tra due fuochi”, ma nello stesso tempo non si sentono protetti nella loro patria nemmeno dallo Stato ebraico.

Tuttavia la preoccupazione in Israele c’è, infatti Gerusalemme ha mandato a Kiev dei team di soccorso alle comunità ebraiche locali e, se necessario, dopo aver valutato i rischi, per organizzare un’emigrazione di massa in Israele. Se ne occupa l’Agenzia Ebraica, ponte tra questo e le comunità ebraiche di tutto il mondo. Il suo Presidente, Nathan Sharansky, dopo l’attacco terroristico alla scuola ebraica di Tolosa nel 2012, ha creato un Fondo per l’assistenza di emergenza agli ebrei e ora lo utilizzerà anche per quelli dell’Ucraina.

Abbiamo una responsabilità morale nei confronti della sicurezza degli ebrei ucraini”, ha detto.

Ovviamente c’è preoccupazione anche tra i rabbini nel Paese. Uno dei due rabbini capo di Kiev e dell’Ucraina, Moshe Reuven Azman, ha invitato gli ebrei a lasciare la città o addirittura lo Stato.

2 commenti 

  • da Ivano lorenzetti Dopo anni di curiosità della religione ebraica e della cultura Ebraica , sono andato alla Sinagoga di Livorno e ho assitito alle funzioni del rabbino Yair Didi, struggenti ed educative.Prima di andare alla Sinagoga ho dovuto mandare la mia fotocopia della carta di identita,e la mattina che sono andato ho dovuto far vedere l originale ,questo mi ha fatto capire che essere ebreo non è facile, non è facile, ripeto non è facile, ed in un certo qual modo mi ha fatto capire che anche io non posso vivermela in tutta libertà e con gioa proprio perchè anche io devo stare attento a quell antisemitismo che sembra non scomparire mai. Dobbiamo combattere l antisemitismo e non fuggire,trovare nuovi linguaggi,nuovi modi, tutto quello che è stato fatto sembra non dare frutti.Se ci fosse un emigrazione di massa degli Ebrei dall Ucraina,dopo certamente ce ne sarebbe da un altro paeze,quindi io starei li a combattere.
    Mi chiedo come mai l europa non faccia sentire la sua voce a mezzo stampa e media di ogni genere e dove sono i potenti? Cosa potremmo fare ad esempio noi persone comuni per aiutare gli ebrei in Ucraina?
  • da Ivano lorenzetti Dopo anni di curiosità della religione ebraica e della cultura Ebraica , sono andato alla Sinagoga di Livorno e ho assitito alle funzioni del rabbino Yair Didi, struggenti ed educative.Prima di andare alla Sinagoga ho dovuto mandare la mia fotocopia della carta di identita,e la mattina che sono andato ho dovuto far vedere l originale ,questo mi ha fatto capire che essere ebreo non è facile, non è facile, ripeto non è facile, ed in un certo qual modo mi ha fatto capire che anche io non posso vivermela in tutta libertà e con gioa proprio perchè anche io devo stare attento a quell antisemitismo che sembra non scomparire mai. Dobbiamo combattere l antisemitismo e non fuggire,trovare nuovi linguaggi,nuovi modi, tutto quello che è stato fatto sembra non dare frutti.Se ci fosse un emigrazione di massa degli Ebrei dall Ucraina,dopo certamente ce ne sarebbe da un altro paeze,quindi io starei li a combattere.
    Mi chiedo come mai l europa non faccia sentire la sua voce a mezzo stampa e media di ogni genere e dove sono i potenti? Cosa potremmo fare ad esempio noi persone comuni per aiutare gli ebrei in Ucraina?

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