Megamanifestazione pro-Israele in Svezia

AttualitàMegamanifestazione pro-Israele in Svezia

di Alessandra Boga

L’evento è stato organizzato in 7 settimane da Annika Hernoroth – Rothstein , una cittadina ebrea svedese, ma neanche lei si aspettava tutto questo successo domenica scorsa, quando il raduno ha avuto luogo. Annika ha raccontato a Yedioth Ahronoth di voler semplicemente dichiarare ad alta voce che era “stanca del modo in cui Israele stava venendo ritratto nei media svedesi”, e dire che era orgogliosa “non solo come ebrea, ma come sionista”. Si aspettava poche persone a sostenerla.

Invece ecco 800 bandiere di Israele che sventolavano al cielo. Un “oceano bianco e blu”… con la Stella di David in centro. Tutti uniti in Svezia in nome della difesa dello Stato ebraico.

Annika ha invitato alla manifestazione i suoi amici tramite Facebook, i suoi hanno invitato i loro amici, ed il gruppo è cresciuto sempre più. “Ho visto con i miei stessi occhi che gli Svedesi hanno rifiutato di accettare le storie a cui stavano venendo asserviti dai media”, ha detto l’organizzatrice del raduno. “I loro pensieri e punti di vista non venivano rappresentati, ed essi volevano viaggiare attraverso il Paese per cambiare tutto questo”. Annika ha raccontato anche, entusiasta e sorpresa, delle e-mail, delle telefonate e dei messaggi di perfetti sconosciuti, che le dicevano quanto costoro avevano atteso che quel giorno arrivasse. Inoltre la donna ha ricevuto in dono direttamente da Israele bandiere, menorah, magliette e lettere “che mi hanno fatto venire le lacrime agli occhi”.

Anche se lei ha organizzato questo evento da sola, non è mai stata sola, ha detto: “neanche per un secondo”.

E il 2 settembre, vedendo tutte quelle persone assieme, non solo svedesi, ha pensato all’unità nella diversità del popolo d’Israele. Perché quel giorno, la gente che era arrivata al raduno, pur avendo età diverse, diverse nazionalità, idee politiche e orientamenti, era lì con lei per lo stesso motivo: “l’amore e il sostegno di Israele”, “la verità” su di esso e “la libertà e la democrazia” che nello Stato ebraico si respirano. “E’ stato un giorno di speranza ed unità”, ha detto con enfasi Annika. C’era persino una sopravvissuta alla Shoah, che si è presa due autobus, per partecipare al raduno: timorosa all’inizio, l’anziana signora se n’è andata orgogliosa “per essere stata in grado di mostrare alla gente chi sono”.

Ed è solo l’inizio, perché l’intraprendente Annika ha già deciso di organizzare una manifestazione analoga anche l’anno prossimo. Con lo stesso spirito.

 

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